CIL IX 6078 - Bollo su tegola
Q(UINTI) CLODI AMBROSI
Descrizione: Bollo su tegola a lettere capitali incave con presenza dei nessi tra le lettere DI del gentilizio Clodi e le lettere AM e SI della parola Ambrosi.
Datazione: I sec. d.C.
Area di produzione e diffusione: il bollo è documentato lungo le coste orientali ed occidentali dell'Adriatico, da Lissus ad Aquileia, a Firmum Picenum con diffusione esclusivamente litoranea. Il limite meridionale di estensione dei bolli sembra porsi in territorio piceno, all'altezza dell'Ete Vivo. Nella regio V è attestato materiale con il seguente marchio di produzione a Fermo, Appignano ed Ancona. Le tegole venivano prodotte nelle figlinae di Aquileia.
TIPO III, VARIANTE I DI MATIJANSIC
PANSIANA
Descrizione: Bollo su tegola a lettere capitali in rilievo con assoluta assenza di nessi; tutte le lettere sono singole e ben leggibili, distinguibili in due gruppi a seconda della larghezza dei tratti (alcuni più sottili, altri più grossi, differenza forse attribuibile alla contemporanea esistenza di diversi timbri per la marcatura).
Datazione: 27 a.C. - 14 d.C. (età augustea)
Area di produzione e diffusione: il bollo è documentato dal Piceno alla Dalmazia, lungo le coste orientali ed occidentali dell'Adriatico; in particolare ne è stato rinvenuto un esemplare in una tomba a cassa laterizia e copertura alla cappuccina a Civitanova Marche.
CIL IX 6078 - Bollo su laterizio
P TROSI
Descrizione: Bollo su laterizio
Datazione: seconda metà del I sec. a.C. - inizi I sec. d.C.
Area di produzione e diffusione: nella regio V il bollo è documentato a Cupra Maritima; si ritiene prodotto nell'area di Aquileia.
PICUS 23, PP. 280-287 - Bollo su anfora
M(ARCUS) ARRI(US) ILI(da sciogliere ILUS)
Descrizione: Bollo circolare su anfora a lettere incavate privo di cartiglio; le lettere, sottili e prive di apicature, presentano un'altezza tra 1,1 e 1,3 cm, mentre il diametro del marchio è di circa 8 cm. Segni interpuntivi verticali separano le singole componenti della formula onomastica.
Datazione: cronologia dubbia, forse seconda metà del I sec. d.C. (età flavia)
Area di produzione e diffusione: il bollo, non altrimenti documentato, compare su di un contenitore attribuibile al tipo delle anfore a fondo piatto, prodotte tra il I e il III sec. d.C. in Italia centro-settentrionale ed utilizzate per la commercializzazione del vino lungo le vie fluviali. Purtroppo il contesto di rinvenimento dell'anfora non risultata chiaro, sebbene ci siano indizi che suggeriscano possa provenire dalla località Tesino, poco a sud di Ripatransone. Il bollo non specifica la condizione giuridica del soggetto; tuttavia l'origine grecanica del cognomen porterebbe a ritenerlo un liberto. Tutti gli Arrii fino ad oggi documentati nel mondo romano e implicati in attività manifatturiere e commerciali appartengono all'età repubblicana: questo dato rende problematica l'identificazione di Marcus Arrius Ilus in quanto la tipologia dell'anfora riporta ad una cronologia di età flavia, ovvero alla seconda metà del I sec. d.C. Rinvenimenti di anfore a fondo piatto morfologicamente simili in altre aree del Piceno e delle Marche settentrionali autorizzano a pensare che si possa trattare di una produzione medio adriatica.
Bollo su laterizio
C(AI) HER(ENNI) DIOG(---)
Descrizione: Bollo su laterizio a lettere capitali entro cartiglio rettangolare incavato; le lettere - a rilievo - presentano il nesso tra la lettera H e la lettera E. Segni interpuntivi triangolari separano le singole componenti della formula onomastica.
Datazione: tardo repubblicana - augustea
Area di produzione e diffusione: il bollo è documentato a Villamagna e nel restante territorio comunale di Urbisaglia. Caius Herennius fu probabilmente liberto, responsabile di una delle officini per la produzioni di laterizi. Il cognomen Diog. può essere integrato con Diogenes, Diognetus o Dioga. Sempre dal territorio urbisalviense provengono laterizi con il marchio C. Herenni Reg(---), i quali indicano un importante coinvolgimento da parte della gens Herennia nella produzione fittile locale. Esponente della medesima gens era Quintus Herennius, magistrato della colonia di Urbs Salvia, attestato in epoca augustea da fonte epigrafica (CIL IX 5541). E' probabile che la gens Herennia investisse cospicue somme nei beni terrieri e nelle relative attività industriali ad essi connessi. A questo proposito alcuni studiosi ipotizzano che sempre agli stessi Herenni faccia capo la produzione di anfore Dressel 6A con il bollo M. Her. Picent., M. Her. Prisc., M. Her. Phae.; tali marchi sembrano per forma delle lettere e segni interpuntivi appartenere allo stesso orizzonte cronologico dei laterizi.
CIL IX 6078, 45 - Bollo su laterizio
L(UCI) BARBI L(UCI) F(ILI)
Descrizione: Bollo su laterizio a lettere capitali incavate senza cartiglio; le lettere non presentano nessi. Segni interpuntivi triangolari separano le singole componenti della formula onomastica.
Datazione: genericamente attribuibile ad età tardo repubblicana
Area di produzione e diffusione: nel Piceno il bollo è documentato a Cluana ed Ancona. Il marchio è diffuso in tutto l'arco costiero adriatico: Rimini, Trieste, Muggia Stramare e a Capodistria. Il bollo è riconducibile alla prima fase di produzione della figlina, caratterizzata da nomi di ingenui. E' di fabbricazione alto adriatica.