Regio V - Picenum
  Città della Regio V
 






"Cupra oppidum, Castellum Firmanorum, et super id colonia Asculum, Piceni nobilissima. Intus Novana; in ora Cluana, Potentia, Numana a Siculis condita, ab iisdem colonia Ancona, adposita promunturio Cunero in ipso flectentis se orae cubito, a Gargano CLXXXIII. Intus Auximates, Beregrani, Cingulani, Cuprenses cognomine Montani, Falerienses, Pausulani, Planinenses, Ricinenses, Septempedani, Tolentinates, Traienses, Urbesalvia Pollentini." 

(Plinio il Vecchio, Naturalis Historia III, 111)


"(Ci sono) la città di Cupra, Castellum Firmanorum, e sopra di essa (si trova) la colonia di Ascoli, la più nobile del Piceno. All'interno (si trova) Novana; sul litorale c'è Cluana, Potenza, Numana fondata dai Siculi, (fondata) dai medesimi c'è la colonia di Ancona collocata sul promontorio del Conero, rivolta verso il mare nello stesso gomito, (distante) dal Gargano 183 miglia. All'interno ci sono gli abitanti di Auximum, di Beregra, di Cingulum, gli abitanti di Cupra soprannominati Montani, gli abitanti di Falerio, di Pausulae, di Planina, di Ricina, di Septempeda, di Tolentinum, di Trea e gli abitanti di Urbs Salvia."

(Traduzione di Patrizio D.)




Testo in greco momentaneamente non disponibile 

(Strabone: Geografia, V, 4, 2)

"Dopo le città dell'Umbria situate tra Ariminum ed Ancona, c'è il Piceno. I Picentini emigrarono dalla Sabina, sotto la guida di un picchio che aveva mostrato la via ai loro primi capi. Di qui il loro nome: chiamano infatti picus questo uccello e lo considerano sacro ad Ares.
Essi, a cominciare dalle montagne, abitano fino alle pianure e al mare ed hanno accresciuto in lunghezza più che in larghezza il loro territorio, fertile per tutte le colture, ma più favorevole per gli alberi da frutto che per i cereali.
La sua lunghezza, tra le montagne e il mare, è variabile misurata da punti diversi; la sua lunghezza, dal fiume Aesis (Esino) fino a Castrum (Castrum Novum, l'odierna Giulianova), è di ottocento stadi (uno stadio corrisponde a circa 185 m).
Le sue città sono Ancona, città di origine greca, fondata dai Siracusani che fuggivano la tirranide di Dionisio; giace su un promontorio che, con la sua curvatura verso settentrione, circoscrive un porto; produce vino e grano in gran quantità.
Vicino ad essa c'è la città di Auximum, a breve distanza dal mare. Poi vengono Septempeda, Pneuentia (questo nome non è altrimenti conosciuto; si pensa che Strabone abbia scritto piuttosto "Pollentia", oggi Urbisaglia), Potentia, Firmum Picenum e il porto di quest'ultima, Castellum (l'odierna Porto S. Giorgio).
Segue poi il santuario di Cupra, fondato e costruito dai Tirreni: essi chiamano Era col nome di Cupra; poi c'è il fiume Truentus e la città da cui prende il nome (il fiume è l'odierno Tronto; la città è Castrum Truentinum, l'odierna San Benedetto che sorgeva sulla collina dove si trova Civita, nei pressi di Colonella, sulla riva destra del Tronto), poi Castrum Novum e il fiume Matrinus (probabilmente Piomba), che discende dalla città degli Adriani, Hadria (l'odierna Atri), ed ha un porto da cui prende nome (l'odierno Porto d'Atri). Si trova nell'interno così come Asculum Picenum, che gode di ottime difese naturali grazie alla collina su cui si ergono le mura e ai montitutt'intorno che non sono accessibili agli eserciti.
Oltre il Piceno c'è il territorio dei Vestini, dei Marsi, dei Peligni, dei Marrucini, dei Ferrentani..."

(Traduzione di A. M. Biraschi)

 
 
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